Obelisco Flaminio

L’obelisco di Piazza del Popolo ha origini molto antiche: nel 1300 a.C decorava l’ingresso del Tempio del Sole ad Eliopolis, oggi periferia del Cairo. Esso fu eretto dal faraone Seti I (1318-1304 a.C) e dal figlio Ramesses II, il quale fece incidere i quattro lati del monumento con splendidi geroglifici.
Con la conquista dell’Egitto da parte di Ottaviano Augusto – nel I sec. a.C. – la cultura egizia affascinò subito i romani… così lo stesso imperatore decise di trasferire a Roma proprio questa “opera faraonica”, per decorare la spina del Circo Massimo. Fu il primo di una lunga serie!
La grande impresa è ricordata da una iscrizione alla base del medesimo obelisco che recita: “L’Imperatore Augusto, figlio divino di Cesare, imperatore per l’undicesima, Tribuno per la dodicesima, dedicò questo obelisco al Sole, quando l’Egitto si era fatto governare dai Romani”.

litografia

Durante il Medioevo questo obelisco cadde nell’oblio ed i suoi frammenti rimasero sepolti sotto metri di fango, a causa di un piccolo corso d’acqua che originariamente correva nel sottosuolo del Circo Massimo, poi canalizzato da papa Callisto II nel 1122 (la cosiddetta Acqua Mariana).
La seconda vita dell’obelisco finalmente ebbe inizio nel XVI secolo, quando papa Sisto V lo fece recuperare per issarlo al principio della via Flaminia e a coronamento di tre strade – il famoso tridente – che da Sud convergono verso l’attuale Piazza del Popolo.
L’obelisco flaminio, alto ben 23,2 metri e pesante 235 tonnellate, è oggi ancora più bello grazie a quattro vasche angolari e leoni di stile egizio, aggiunti nel XIX secolo dal celebre architetto Valadier.

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