La giustizia a Castel Sant’Angelo

Roma papalina

LE NOSTRE IMMAGINI

La sala della giustizia – Castel S.Angelo

Una grande figura alata guarda la SALA DELLA GIUSTIZIA ed è stata indicata come un ANGELO il che lascia supporre che questa sala sia stata inizialmente adattata a cappella.
Un altra versione , indica l’Angelo come versione allegorica della Giustizia che guida i giudici in un ambiente adibito a TRIBUNALE.
Oggi sappiamo con certezza che l’ identificazione di questa sala come ” della Giustizia ” è suffragata anche da numerosi Processi conclusi con terribili sentenze , quasi sempre , di morte :

▪Gli umanisti POMPONIO LETO e PLATINA , accusati di un complotto per rovesciare l’autorità pontificia;

▪la sfortunata BEATRICE CENCI, la cui storia ispirò poeti e letterati da Shelley a Stendhal;

▪GIORDANO BRUNO, condannato al rogo.

e altri….una lunga lista.

Giacomo Puccini nella “TOSCA”

immaginò la scena finale della Fucilazione del Cavalier Cavaradossi sulla TERRAZZA DELL’ ANGELO in effetti le” fucilazioni” venivano eseguite in un cortile.

Il Cortile delle Fucilazioni – Castel S.Angelo

Sull’angolo nord-est della fortezza si trova il Bastione di S.Luca dove c’ era l’Armeria di Clemente X°, un edificio a tre livelli costruito nel XVI° secolo. L’edificio aveva al pian terreno un portico a cinque campate a che fungeva da deposito delle polveri.

Questo ambiente apre su un grande slargo dell’Ambulacro di Bonifacio IX° ed è qui che venivano eseguite le sentenze di morte ” per fucilazione” non pubbliche infatti erano eseguibili e ” raccomandate” per i traditori, le spie e persone la cui morte doveva rimanere segreta. I cadaveri venivano gettati nel Tevere.

Per questo il Cortile di Clemente X° si ricorda come ” CORTILE DELLE FUCILAZIONI “.

La CAMPANA DELLA MISERICORDIA, posta vicino alla statua dell’ARCANGELO MICHELE sulla sommità del castello, annunciava le esecuzioni capitali con i suoi rintocchi.

Dalla LOGGIA DI GIULIO II°si potevano vedere le esecuzioni che venivano eseguite sul PATIBOLO posto in PIAZZA DI PONTE ( si trova appena passato ponte Sant’ Angelo , direzione Corso Vittorio).

Qui fu giustiziata BEATRICE CENCI. Alla sua decapitazione partecipò un grandissimo numero di popolo romano non tanto per il gusto ” dell’orrido” ma quasi per conforto e simpatia per la giovane Beatrice infatti il popolo romano sapeva a quali angherie e violenze sessuali era stata sottoposta dal laido padre.

Quel giorno furono cosi tante le persone che si accalcarono intorno al patibolo che alcune precipitarono nel Tevere.

Il Museo di criminologia

Al MUSEO DI CRIMINALOGIA in via del Gonfalone il visitatore potrà osservare lo” Spadone ” che ” spiccò ” la testa di Beatrice , la stessa che il suo Fantasma porta in mano attraversando ponte S.Angelo la notte dell’ 11 Febbraio (1577 data dell’ esecuzione) di ogni anno.

Fu ritrovato durante gli sbancamenti per la costruzione dei Muraglioni del Tevere.

Chiudo in bellezza dicendovi che nel Museo potrete anche vedere gli strumenti di tortura, liberatori delle colpe commesse , dell’ epoca papalina e gli abiti ufficiali degli addetti ai lavori come :

▪Le tuniche bianche dei “CONFORTATORI” e il MANTELLO ROSSO e mannaia di MASTRO TITTA.

Io a passà ‘ na notte ar museo manco a parlanne !

La sala del Tesoro – Castel S.Angelo

Abbiamo visto che la Fortezza serviva da ricovero dei Papi in caso di guerra o assedio …ma allora dobbiamo pure chiederci ….la” grana ” il TESORO VATICANO ” dove rimaneva al sicuro per non essere incamerato dal nemico ? In Svizzera ? In Francia ? o dove ? Niente di tutto questo !

Semplicemente ” il tesoro ” era sempre vicino al Papa sia che vivesse in Vaticano , sia in caso di pericolo rifugiato in Castel S.Angelo infatti è proprio qui che venne costruita la

” Cassaforte ” del Vaticano piratescamente conosciuta come la ” SALA DEL TESORO”.

Era SEDE DELL’ ERARIO ed è sovrapposta alla ” Sala della Giustizia”, ricordate ?

Recenti studi la identificano come la vera “CELLA SEPOLCRALE DELL’ IMPERATORE ADRIANO”.

Il sarcofago in porfido che “forse ” ne custodiva le spoglie fu rielaborato da Carlo Fontana nel 1698, e potete vederlo ancora oggi trasformato come CATINO BATTESIMALE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO.

PAOLOIII° FARNESE nel 1545 fece ristrutturare la sala e fissare sui muri un’apparente sequenza di

“comuni armadi in noce ” che in raltà nascondevano e conservavano l’

‘ARCHIVIO DELLO STATO PONTIFICIO e l’ ARCHIVIO SEGRETO ( Archivium Arcis).

La prima riserva aurea fu allocata nella fortezza alla fine del quattocento successivamente SISTO V° ( Peretti) vi trasferì l’ ERARIO insieme a innumerevoli oggetti preziosi , Mitre costellate di Gemme e i Triregni dei Pontefici e li fece ” inchiavardare” in enormi e capaci forzieri di ferro.

La sala era fornita di due porte e il

” TESORO” custodito nella ” Grande Cassa ” centrale. Poteva essere aperto solo dai possessori di sei chiavi quante erano le serrature.

Le due chiavi della Sala invece erano custodite una dal Tesoriere Segreto del Papa, l’altra dal Cardinal Decano.

Nel XIX° secolo la sala fu trasformata in prigione. Testimonianza sono gli appunti, le memorie, le imprecazioni scritte all’interno di uno sportello dell’ archivio.

Borgo Pio

Dopo questa scarpinata turistica che vi ho fatto fare appena usciti da Castello tuffateve in Borgo Pio e mischiateve ai ” Borghiciani” degni d’ esse pure loro “romani de Roma”.

Subbito dopo avè passato l’ archi der Passetto imboccate Borgo Pio dove la vita si svolge tra botteghe, vicoli e piccole case , Trattorie…e passeggianno fateve rapì dar profumo de pane e de pizza appena sfornata e ‘vece de favve ‘ n ” aperipranzo” chiedete ar fornaro de preparavve ‘na bella rosetta o la pizza co’ ‘a mortadella che noi Romani abbituati a abbrevià pe’ virtù atavica chiamamo “Mortazza “.

Si poi pensate che er fornaro v’ha fregato mbeh! fateve dì da quarcuno ndo’ sta er “Cerchio” misura pane istituito durante er governo papalino…oddio er panino sicuramente sarà più grande der cerchio e sarete delusi de vedè sto buco sur marmo però ,checcavolo , ve sarete gustati er panino o pizza mentre lo guardate e ve sarete fatti puro ‘ n po’ de curtura.

Dimenticavo qui a Borgo i Papi e i cardinali sono di casa e forse per questo la gente di Borgo è gente speciale. Qui anche le botteghe hanno una storia da raccontare come ” er carzolaro” e ” er magnà stretto”.

( © Romeo Busatti mmxviii – ii – xxiii )

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