Lo schiavo nero del Celio

Sul colle Celio, non lontano dal Colosseo e dalla chiesa di S.Maria in Domnica, spicca una particolare edicola in marmo su colonnine che inquadra un bellissimo tondo musivo raffigurante Cristo che libera due schiavi.

Lo schiavo bianco regge in mano una croce rossa e azzurra su una lunga asta, gli stessi colori della croce sulla tunica dei Trinitari, e grazie al tocco del Salvatore le catene ai suoi piedi vengono spezzate; un gesto che il Cristo rivolge anche allo schiavo nero, ma qui le catene restano ben salde, forse a voler simboleggiare che la vera liberazione passa attraverso la conversione e la fede.

Si tratta dell’unico resto dell’ospedale dei Trinitari creato per la cura degli schiavi riscattati e creato da San Giovanni de Matha, fondatore dell’ordine dei Trinitari, durante il pontificato di Innocenzo III (1198-1216).

Proprio il mosaico allude all’ordine dei Trinitari e alla visione del suo fondatore: durante la celebrazione della sua prima messa gli sarebbe apparso un angelo che gli avrebbe ispirato la fondazione di un ordine religioso destinato al riscatto degli schiavi cristiani prigionieri in Nord Africa.

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