Le donne curiali, ovvero le prostitute della Roma pontificia, erano chiamate così in quante era proprio la curia, in particolare il Cardinal Vicario, che rilasciava loro le licenze per questo tipo di mestiere, assoggettandole a precise regole e assegnando zone prestabilite della città.
Molte opere della Roma papalina furono finanziate proprio grazie alle tasse sui lupanari, come l’attuale Via Leonina, lastricata e raddrizzata da papa Leone X.
Addirittura si racconta che nell’archivio del commissariato della Camera Apostolica si conserva tuttora il “Libro della tassa fatta alle cortigiane” in cui si illustra la ripartizione delle tasse delle Donne Curiali per il restauro e la “rinascita” della città eterna.