Tra i pittori del ‘600, degno di nota è senz’altro il bolognese Guido Reni. Durante il suo soggiorno romano, ricevette la commissione dal cardinale Antonio Barberini di decorare la cappella, nella chiesa dei Cappuccini in Via Veneto, con un dipinto di S.Michele Arcangelo.
Terminata l’opera fu rimproverato al pittore di aver rappresentato il diavolo, situato sotto i piedi dell’Arcangelo, con le fattezze del papa Innocenzo X Pamphili allora cardinale ( e cio’ nonostante sempre brutto) il quale aveva sbeffeggiato le abilità del nostro pittore.
A queste rimostranze, Guido Reni rispose non negando il fatto, bensì sostenne che la rassomiglianza non fosse colpa sua, ma disgrazia del cardinale di somigliare al diavolo, del quale egli giurò di avere preso il ritratto dal vero, essendogli apparso.